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Raffigurazione simbolica della Trinità |
"Vidi una luce chiarissima ed in essa una figura umana color zaffiro, che rifletteva tutta quanta il soavissimo splendore della luce fiammeggiante“ (Scivias)
“…tre sono quelli che rendono testimonianza: lo Spirito, l’acqua e il sangue e questi tre sono concordi” (1Gv 5,7.8). il Padre, il Verbo e lo Spirito. Ildegarda dice: “I tre sono una cosa sola. Lo Spirito: un uomo non può dirsi uomo se è solo spirito, se non ha la materia sanguinea del corpo. Né formano un uomo vivente il corpo e il sangue, senza l’anima. Questi due, anima e corpo, non vengono a nuova vita in grazia della nuova legge, se non per l’acqua della rigenerazione e così sono una cosa sola nella Redenzione”.
La ricchezza più grande dell’uomo è la fede: “’Non abbiamo mai visto Dio’ dicono alcuni, ma Dio si rivela nella grandezza, nell’armonia del creato. Non si vede forse Dio nell’avvicendarsi del giorno e della notte? Non si vede nel seme gettato nel solco ed irrigato dalla pioggia, sicché germini? Perché non cercare Dio nelle Scritture? Dio che è il Creatore. Dio si vede con la faccia della fede e si abbraccia con la carità”. “Alza il dito e tocca le nubi! Ma non è possibile; così pure è impossibile raggiungere quello che all’uomo non è dato di conoscere. Non si arriva a Dio con il solo desiderio; ci vuole il serio impegno della vita, senza pretendere di disporre di lui secondo i propri interessi, ma con il fermo proposito di servirlo”.
Il maggior ostacolo alla fede è : l’oblivio cordis, ( l’oblio del cuore), il cuore che non si rivolge più a Dio, per guardare solo alle creature, come se esse potessero dare tutto quello di cui l’uomo ha bisogno.
Ti sposerò
più che l'orizzonte il cielo nelle sere d'incendio,
più che le labbra le parole che pronunciano.
Ti sposerò, come l'archetto la corda
ed il violino la tua anima
quando sale il fumo dell'elevazione della sera.
Ti sposerò il giorno del sangue versato,
del cuore aperto che riversa il suo amore.
Le labbra e la coppa confuse, l'acqua e il sangue,
il fuoco e la tenerezza mescolate.
Pugno di terra chiuso nella mia mano,
tutto quello che era scritto si imprime in te:
ti amo.
Fr. Ephraim, Com.tà delle Beatitudini
Oggi, dopo diverso tempo, ho risentito un brano di un artista che amo molto, una canzone dalla quale debordano amore, luce, vento, vita ... viriditas.
Per un attimo mi ha fatto pensare che potrebbe essere risposta ideale a un Dio capace di tanto Amore che un giorno ha deciso di sposare l'Uomo ed entrare in una relazione eterna con lui: ecco, l'Uomo nuovo potrebbe risponderGli così ... per ringraziare di cotanta alleanza. (non male anche E canta la tua Gloria)
TRADUZIONE:
Tu colmi i miei sensi
Come una notte nella foresta
Come le montagne in primavera
Come una passeggiata nella pioggia
Come una tempesta nel deserto
Come un sonnacchioso oceano blu
Tu colmi i miei sensi
Vieni a colmarmi ancora
Vieni e lascia che io ti ami / Lascia dia a te la mia vita / Lasciami affondare nella tua risata / Lascia che muoia tra le tue braccia / Lascia che ti dorma accanto / Lascia io stia sempre con te / Vieni e lasciati amare / Vieni e amami ancora
Lascia che ti dia la mia vita / Vieni e lascia che io ti ami / Vieni e amami ancora
Tu colmi i miei sensi
Come una notte nella foresta
Come le montagne in primavera
Come una passeggiata nella pioggia
Come una tempesta nel deserto
Come un sonnacchioso oceano blu
Tu colmi i miei sensi
Vieni a colmarmi ancora.
Preghiera del “Fiorentissimo tralcio” alla Vergine Maria
Ave, o ramo verdissimo!
Tu venisti avanti nella raffica di vento che fu la richiesta dei santi.
Quando giunse il momento per te di far fiorire i tuoi rami
ave fu la parola per te,
perché il calore del sole aveva distillato in te una fragranza simile al balsamo.
Per te fiorì il bellissimo fiore che diede fragranza a tutte le specie cresciute aride.
Ed esse apparvero in pieno verdeggiare.
Così i cieli fecero piovere sull'erba e tutta la terra esultò,
perché dal suo grembo nacque il grano,
e gli uccelli del cielo vi fecero i loro nidi.
Poi fu preparato il cibo per gli umani e grande gioia per chi banchettava.
Così, dolce Vergine in te non manca mai la gioia.
Eva disprezzò tutte queste cose.
Ma adesso sia lode all'Altissimo.
Preghiera del “Soavissimo ramo” alla Vergine Maria
O tu, soavissimo ramoGermogliato dal tronco di Iesse,quanto grande è la virtù che la Divinità vide nella Figlia più bella,come aquila che fissa il suo sguardo nel sole.Quando il celeste Padre vide la dignità della VergineVolle che in lei si incarnasse il suo Verbo.Infatti nel mistico mistero di Dio,per l’illuminata volontà della Verginemirabilmente uno splendido fiore sbocciò dalla Vergine stessa.Quando il celeste Padre vide la dignità della VergineVolle che in lei si incarnasse il suo Verbo.Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito SantoCome era in principio.Quando il celeste Padre vide la dignità della Vergine,volle che in lei si incarnasse il suo Verbo.
“Quando gli elementi operano ordinatamente nell’uomo, lo sostentano e lo rendono sano; mentre quando sono in disaccordo, lo fanno ammalare e lo uccidono. Infatti le coagulazioni degli umori che insorgono o si trovano nell’uomo a causa del calore,dell’umidità, del sangue e della carne, se operano in armonia e col giusto equilibrio, saranno sane; se, invece, toccano l’uomo tutte insieme e smodatamente, riversandosi in eccesso su di lui, lo renderanno debole e lo uccideranno. Infatti il calore, l’umidità, il sangue e la carne, a causa della trasgressione di Adamo, sono stati trasformati, nell’uomo, in flegmi contrapposti.”
Causae et Curae delle infermità, Ildegarda di Bingen
*Wolfang Fasser (Romena)
Vedere, sentire ... Se Ildegarda è donna dei suoi tempi, ha toccato con mano fragilità, limite e piccolezza e sa analizzare con lucidità e chiarezza impressionanti, vede attraverso lo specchio simbolico delle sue immagini e nei significati profondi della realtà arriva a leggere nessi e relazioni (ricordiamo? Ildegarda non vive estasi, ma ha visioni in stato di veglia, giorno o notte), Wolfgang Fasser ci aiuta a guardare al di là del senso visivo ...
Entrambe vedono con gli occhi dell'anima.
Per entrambe, la mistica che si accosta all'Assoluto mediante una conoscenza e una esperienza di carattere intuitivo e l'uomo che cura i bambini con la musica del bosco, la vita è ricca, animata e ricolma di viriditas e pietre colorate ... E la vita interiore non è distaccata dalla realtà.
Claudia Caffagni è nata a Bologna nel 1966. Ha iniziato a suonare il flauto dolce in tenera età ma, per evitare il confronto decisamente schiacciante con la sorella ormai flautista virtuosa, a tredici anni ha iniziato a suonare il liuto, sotto la guida del padre Mirco, innamorandosi perdutamente dello strumento. Durante un lungo percorso attraverso corsi estivi in Italia e all’estero, ha iniziato a studiare stabilmente prima con Federico Marincola, poi con Jacob Lindberg, con il quale si è diplomata in “Lute performing” al Royal College of Music di Londra nel 1989, e infine con Hopkinson Smith presso la Schola Cantorum Basiliensis. Già dal 1984 - con la fondazione di una prima versione dell’ensemble laReverdie insieme a Ella de Mircovich e a un amico liutista - ha iniziato a spingere la propria ricerca musicale oltre i confini del Rinascimento (repertorio in cui l’ha vista esibirsi anche in concerti solistici) verso l'affascinante mondo della musica medioevale. Da allora la sua storia ha seguito le vicende del gruppo che l'hanno portata a dedicarsi al liuto medioevale, a studiare canto (con Elisabetta Tandura) e a suonare il salterio. Coinvolta con passione nella ricerca musicologica, dedica sempre maggiore impegno all’attività didattica: insegna Prassi esecutiva della musica antica al Conservatorio di Musica "G. Tartini" di Trieste, tiene un corso di Musica medioevale presso l’Accademia Internazionale della Musica di Milano è responsabile del Laboratorio didattico permanente di Musica Sacra Medioevale – Alia musica di Parma , insegna Notazione medioevale e liuto medioevale alla Staatliche Hochschule für Musik di Trossingen ed è docente, assieme alla sorella, ai Corsi Internazionali di Musica Antica di Urbino. Collabora come cantante solista con Accordone con il quale ha inciso recentemete “Vivifice Spiritus Vitae Vis” per soli, coro, organo e basso continuo, composto da Guido Morini, sotto la direzione di Geert Hendrix, per l’etichetta Cypres. Agli studi e all’attività musicale ha affiancato, dopo gli studi classici, la laurea com laude in Architettura presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, con una tesi di laurea interdisciplinare dal titolo "Il temperamento in musica e in architettura: la Schola Riccatiana" (pubblicata nel volume “Le architetture di Orfeo”, Lugano-Milano, Fidia Edizioni d’Arte, 2011) e di collaborare successivamente con lo stesso Istituto Universitario come correlatrice di tesi di laurea su temi interdisciplinari tra musica e architettura.
L'abbazia di Las Huelgas(Santa María la Real de Las Huelgas)
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« La Chiesa desidera ringraziare la santissima Trinità per il "mistero della donna", e, per ogni donna, per ciò che costituisce l'eterna misura della sua dignità femminile, per le "grandi opere di Dio" che nella storia delle generazioni umane si sono compiute in lei e per mezzo di lei. » (n. 31).
Mulieris dignitatem GIOVANNI PAOLO II
Ildegarda di Bingen, quarta donna proclamata Dottore della Chiesa dopo Teresa d'Avila, Caterina da Siena e Teresa del Bambin Gesù e del Volto Santo (di Lisieux), nella trattazione di don Natalino Bonazza, allora docente di Teologia presso lo Studium Generale Marcianum (polo accademico del patriarcato di Venezia, nato per volontà dell'allora cardinale patriarca Angelo Scola.