giovedì 19 giugno 2014

C'è un vento che soffia dove vuole ...



.. e porta, e riporta voci.

Devo ad una nuova amica conosciuta in questi giorni l'incontenibile moto dell'anima di dedicare queste pagine alla delicata presenza nella mia vita di tre amiche di lunga data. Tre di quelle fedeli ma discrete; intense e soavi della forza dell'Amore e dell'Armonia.

Ce ne sono anche altre, in verità; ne parleremo con brevi viaggi nel loro tempo e nei loro spazi.

Sia benedetta la brezza* che le ha sapientemente spinte sul mio cammino e quella che me ne riporta - ancor più sapientemente! - eco ed immagini, sprone e stimoli in determinati momenti della mia vita.

Un cammino comune, a quanto pare, sulla via della piccolezza, della creaturalità, dell'armonia universale, dell'importanza di Dio nelle nostre esistenze, del riconoscimento di ogni atomo come di un grande disegno di Vita (...), dell'ordinarietà solo apparentemente banale, della quotidianità come luogononluogo in cui respirare e vivere Dio mentre si accompagnano anche altri verso l'Incontro in una gratuita missionarietà senza battello, là dove si sia piantati ... Un cammino intorno alla viriditas**.

Un cammino, qual'è quello di ogni essere umano: chiamato alla beatitudine, cerca di non smarrire la via per raggiungerla. Creati per amare ed essere amati, è bella la strada per chi cammina. E' bello il cammino, per chi va ... 

Qualcuno ha fatto diventare bella la strada.
Ecco: le mie amiche hanno scelto la sequela. Ciascuna a suo modo, certe che prima di ogni passo del cammino, nella sequela , c'è qualcosa che viene - appunto - prima di qualsiasi nostra mossa : ci precede.

La vita cambia, si compie, solo se si è disponibili a questo 'qualcosa che viene prima'. Se se ne ascolta il Vento.

Allora, una volta 'accolto' ed incontrato, si corre come scintille nelle stoppie per diventare 'contagiose di gioia, contagiose di beatitudine' ***, come novelle donne trafelate nell'annuncio di gioia in mattine pasquali ...


Teresa di Lisieux (1873-1897)
Dottore della Chiesa

Ildegarda di Bingen (1098-1179)
Dottore della Chiesa


Madeleine Delbrel (1904-1964)
Assistente sociale, mistica, scrittrice




* brezza = aura
** Il simbolismo dei colori che caratterizza le immagini delle visioni di Ildegarda, e che risalta nella vivezza delle miniature che le illustrano, non è esclusivamente una ripetizione dei motivi simbolici della tradizione. Ad ognuno dei colori utilizzati (bianco, nero, giallo, grigio, azzurro, rosso, oro e colori metallici, verde) Ildegarda attribuisce una molteplicità di significati, in parte tradizionali, in parte originali del suo sistema. Il verde, come il rosso con cui sta in relazione, ha una rilevanza straordinaria, ed il termine viriditas è utilizzato da Ildegarda ad indicare una molteplicità di realtà connotate, più che dal colore vero e proprio, dalla caratteristica che questo colore indica: la forza vitale, che si esprime nella maniera più esplicita ed immediatamente percepibile nella vegetazione, ma che è riconoscibile in tutti i livelli, fisici e spirituali, del creato, comunque si manifesti sensibilmente.  Viriditas dunque si manifesta non solo nell'ambito vegetale, ma anche in quello cosmologico e antropologico: l'anima è la viriditas dell'uomo, poiché è il principio della vita e del movimento, ma anche le pietre hanno una loro viriditas che è virtus, cioè principio della loro attività salutare nei confronti del corpo umano. Virtus è una delle parole associate a viriditas in forza dell'allitterazione - dispositivo importante nel pensare mormorando fra sé (ruminatio) tipico della cultura monastica. 
*** Madeleine Delbrel  





1 commento:

  1. Un post così era il regalo più bello che mi si poteva fare: soprattutto perché non sapevo di aver causato questa esplosione di verde...

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